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Burkina Faso

Il Paese degli uomini integri

Burkina Faso è stata una colonia francese fino al 1960 quando ottenne l’indipendenza e divenne la Repubblica dell’Alto Volta, dal fiume Volta che lo attraversa.

Il nome fu istituito il 4 agosto 1984 dal presidente Thomas Sànkara e significa “Il Paese degli uomini integri”. Il nome Burkina Faso deriva  dall’unione di due parole delle lingue mooré e dioula, le più diffuse nel paese: l’intenzione di Sànkara era che il nome indicasse chiaramente un’identità nazionale fondata sull’onestà e sulla dignità del suo popolo. “Burkina in moorè significa “onore” e “Fasosignifica “terra natale“. 

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Burkina Faso

Scopri qui alcuni dei bellissimi luoghi che abbiamo avuto la possibilità di visitare, pieni di colore e di vita, luoghi magici nella loro semplicità.

Tampellin

Il Villaggio che non c'è

Tampellin è una frazione del piccolo villaggio di Tougmentenga, un posto così poco considerato che non esiste su nessuna cartina geografica.

Lo trovi alle coordinate geografiche: 11° 56’ 53.62” N – 0° 17’ 11.14” W -11.948228 -0.286428

Il Viaggio

Entriamo in autostrada N4 alla periferia di Ouagadougou e, percorsi 139 chilometri, giungiamo a Koupelà, alla rotonda deviamo verso Sud imboccando la N16. La tipica savana arborea africana si estende fino all’orizzonte. Poca vegetazione dominata dall’albero principe, il Karité.

Percorsi circa 25 km, nei pressi dell’incrocio per Dialgaye, lasciamo la strada asfaltata e svoltiamo a sinistra in una delle tante piste di terra rossa. É in posti come questi che vive la gran parte della popolazione burkinabè, raccolta in piccoli villaggi di qualche centinaia di abitanti. Uno di questi villaggi è Tampellin (o Tampialen).

L'Arrivo a Tampellin

Percorsi 12 km di pista rossa che mettono a dura prova le sospensioni della vettura e la nostra schiena, giungiamo a Tampellin ed ecco apparire in lontananza il muro di cinta della nostra missione che, tra la brulla vegetazione della savana, ci appare ancora più imponente dei suoi 220 metri che racchiudono il Centro di Salute Saint Louis Orione, gli alloggi e la cappella dei religiosi orionini, la Guest House Eldad e Medàd e la scuola materna Le Bon Samaritain.

Il Villaggio

A Parte la missione, il villaggio possiede una piccola scuola, una chiesetta, due pozzi e poi le abitazioni della gente del villaggio. Ogni famiglia vive in un recinto circolare di mattoni, realizzati in loco con paglia e fango. All’interno del recinto ci sono dalle tre alle cinque capanne (soukalá), per viverci, per dormirci, per gli attrezzi e le riserve, e accanto c’è la terra da coltivare che permette di vivere, soprattutto con il prodotto principale il miglio o sorgho e il mais. Con il miglio si fa anche una bevanda fermentata, il daam (chiamato anche doló o chapalot).

Un po’ in disparte un piccolo mercato: contorti rami di albero sormontati da lamiere alla cui ombra vengono esposte coloratissime mercanzie. Nelle strade sciami di bambini che circolano liberamente in compagnia di galline, capre, cani, uccelli locali e lucertole.

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